Il matematico Mandelbrot coniò il termine frattale estraendolo dal latino fractus per indicare una dimensione non intera. Potrebbe identificarsi con una figura geometrica, non secondo la definizione euclidea, in cui un motivo identico si ripete su scala sempre più ridotta rivelando nuovi dettagli delle forme ricorrenti ad ogni ingrandimento.
In natura possiamo paragonare l’insieme di Mandelbrot al DNA o codice genetico che nell’attimo del concepimento comprende il progetto di tutta la vita futura del nascituro; in pochi micro secondi le cellule si differenziano secondo un ordine preciso contenuto nella ormai famosa sequenza. Il DNA è il seme che radica sulla nostra terra da più di un miliardo di anni e dà vita a miliardi di specie diverse. Unico “Seme” che genera l’intera biosfera, identico per ogni forma di vita, pur frattalizzandosi in ogni specie vivente in centinaia di milioni di basi. Il DNA è la testimonianza più evidente dell’unità della vita e la forza eterna che unisce tutti i tempi e tutti gli organismi. Abbiamo abbandonato l’universo liscio di Newton per immergerci nell’universo delle iperconnessioni, della pluri dimensionalità e della relatività.
Dei quadriliardi (quadriliardo=un miliardo di miliardi di miliardi) di quadriliardi di quadriliardi di esseri umani che sarebbero potuti nascere da tutti gli ovuli e gli spermatozoi che sono esistiti nella storia dell’evoluzione, ognuno di noi rappresenta questa potenzialità trasformatasi in atto, contro ogni calcolo probabilistico; siamo tutti dominati dalla teoria del caos e della dinamica non lineare. Ognuno di noi rappresenta un “fractus” unico ed irripetibile, ma nelle diversità siamo tutti uguali, tutti riconducibili ad un “Unicum”; il domani dell’uomo, grazie alla conoscenza, dovrà necessariamente modellarsi sul profondo rispetto delle diversità superando così le guerre, le disuguaglianze sociali, l’aggressività tra i cospecifici e verso la natura tutta.
In psicologia, l’individuale capacità di vivere l’emozionalità rappresenta “l’insieme” mentre le manifestazioni emotive assumono la dimensione di “frattale dell’anima” come le definisce Luvit; l’anima è il grande serbatoio in cui trasferiamo giornalmente le nostre emozioni che poi riemergono nella poesia, nella musica, nelle arti visive ed in ogni fuga nell’immaginazione.
Luvit interviene sull’ “insieme” di Mandelbrot, produce i frattali come campitura di base per la costruzione dell’opera intervenendo su di essi per adattarli al progetto creativo ed elaborandoli sia sotto il profilo segnico che cromatico, per rinnovare la fuga nell’immaginazione, dopo aver stimolato quelle curiosità che ci condurranno alla scoperta dei valori simbolici e delle pulsioni emotive riscontrabili in ogni opera.
Ancora una volta lo strumento digitale, sempre più al servizio dei tempi nei quali si muovono molti artisti per esprimere l’assoluta contemporaneità dell’arte, diviene tela e tavolozza per liberare la “vis” creativa e produrre testimonianze per il domani.
Questa collezione comprende oltre 200 opere datate 2007.