La società occidentale si configura, oggi, nell’era del narcisismo, identità diffusa, tipica dell’uomo e della donna contemporanei con proiezioni crescenti nelle nuove generazioni.
Questa deriva identitaria del narcisismo, nel passato fenomeno circoscritto a singoli individui, si configura sempre più come fenomeno dalle implicazioni rilevanti per la vita collettiva per effetto della irrefrenabile espansione delle nuove tecnologie e dell’informazione in tempo reale.
Le nuove tecnologie che esercitano un fascino irrinunciabile crescente con particolare effetto sulle nuove generazioni, si caratterizzano, nello studio della psicologia individuale e delle masse, per uno smodato culto della personalità, dell’egocentrismo, dell’apparire con furori esibizionistici, scritti, foto, video e messaggi che le nuove tecnologie, in particolare il web, con le sue molteplici applicazioni consente a chiunque di creare prodotti autoreferenziali con stimoli sempre nuovi per la crescita e la continua alimentazione dell’Ego fino a ricadere, spesso, nella patologia. L’espressione di narcisismo digitale è ormai al centro dell’interesse e degli studi della psicosociologia per la sua prorompente invasione culturale.
Consumando ossessivamente la propria immagine si tende a strumentalizzare l’alterità per poi servirsene in compiacimenti autoreferenziali, senza accorgersi del progressivo sequestro di persona che il web silenziosamente e subdolamente produce.
La nevrosi narcisistica, madre di tutte le nevrosi, ormai è arrivata a livelli, per così dire globali e sta investendo quasi la totalità delle popolazioni occidentali, ma anche Cina e India stanno per essere inghiottite da questo baratro. Questa identità autoreferenziale e frammentata, è assorbita nel presente e pertanto, carente di coscienza storica.
Per il neonato la sua manifestazione narcisistica è pura sopravvivenza, per l’adolescente autodeterminazione nel contesto socioculturale circostante, per l’adulto un veicolo per l’affermazione, ma le invadenti tecnologie fanno si che questo narcisismo si accentui fino a rasentare o precipitare nel patologico. L’idea del cogliere ogni possibilità, nel nome dell’egocentrismo e del narcisismo fa si che tutti vogliano stare in prima fila.
L’autoreferenzialità, ormai è diventata la caratteristica maggiore di molti delle attuali generazioni: tutti si sentono in grado di fare televisione, i reality promettono il successo immediato, il livello culturale medio rende tutti onniscienti a tal punto da poter affrontare qualsiasi argomento, tutti possono fare i cantanti, gli scrittori, i pittori, i poeti. Moltitudini di affamati di ego, presumendo doti di spiccata intelligenza, si tuffano nel web per dare sfogo del loro narcisismo: social network, pubblicazioni di video, discussioni, forum, consegnati all’etere ovvero agli occhi del mondo si surrogano alla crescita culturale producendo la catalessi delle sinapsi e progressiva cachessia neuronale con perdita irreversibile dell’autocritica, unica via di salvezza, purtroppo, per i più sempre
drammaticamente preclusa.
Luvit vuole rappresentare iconograficamente questo fenomeno del Postmoderno, usa il linguaggio informale ove il segno riconduce al mito di Narciso ed il cromatismo l’irrinunciabile fascino che esercita l’autereferenzialità nel compiacimento sognante di se stessi.