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Luvit – Arte
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BIOGRAFIA

Nasce a Roma nel 1939. Vive in Toscana a Porto Ercole.

Formazione:  i primi interessi concreti per il mondo dell’Arte nascono intorno alla fine degli anni Sessanta anche  se la sua predisposizione per il disegno e la pittura si manifestano sin dalla giovane età: assieme all’Artista Vincenzo Celi fonda a Messina la Galleria d’Arte 70. Successivamente a Roma frequenta corsi professionali presso Accademie di Belle Arti private e si perfeziona artisticamente presso l’atelier dell’Artista Ninni Verga.

Periodi:  il primo decennio della sua attività artistica (1981-1991) è caratterizzato da disegno e pittura con soggetti classici. In seguito passa all’iconismo geometrico per poi sperimentare la retropittura con l’utilizzazione dell’acetato per scoprire e valutare le trasparenze e le tecniche più idonee a realizzare quel dipinto per sua peculiarità tecnica, definito incorreggibile. Gli acetati offrono letture importanti per la comprensione dell’intervento del “Caso” nel progetto creativo che già riscontriamo in natura nei processi evolutivi con le impalcature del carbonio, mattoni della vita, ma che non prescindono dall’intervento dell’imprevedibile, anima segreta del Caos.

Dal  97 in poi, con il nome d’arte Luvit, esaurita la ricerca sulla retropittura, utilizza per le sue opere il plexiglass cui si dedica prevalentemente: questo supporto ben si presta al suo dipingere che presto abbandona ogni schema tradizionale per proporre arte all’uomo di oggi che sempre più tende a vivere in quel mondo virtuale con gli strumenti che l’inarrestabile realtà tecnologica gli offre. Retro dipinge la lastra di plexiglass per rendere impalpabile la materia, giocare con la virtualità delle immagini, alimentare la fantasia e con essa stimolare la fuga nell’immaginario per un uomo che sempre più si sta smarrendo nel pragmatismo esasperato. Il suo dipingere acquista il sapore della novità, della unicità e della contemporaneità. I suoi lavori si arricchiscono anche di circuiti elettronici fonosensibili superando la staticità dell’opera per cui nascono quadri luminosi che interagiscono con lo spettatore a cui è sufficiente parlare per animare di luminosità il quadro. All’inizio del terzo millennio propone le archeologie del futuro, una  serie di lavori che chiama “reperti” che vogliono già preconizzare l’archeologia del mondo virtuale. Dalla fine del 2001 e  fino alla metà dell’anno 2003  soggiorna  nella  Svizzera  Francese  ove nasce la ricerca pittorica sui “Microcosmi”

Dopo le prime esperienze di grafica computerizzata iniziate sin dal 1992 e sulla multimedialità, ha sempre più approfondito la ricerca digitale realizzando progressivamente opere ove la contaminazione digitale alimenta il motore della creatività.  I temi iniziano ad acquisire valenze simbolico-iconiche e ad essere espressi da astrazioni geometriche e metaformali ricche di riflessioni filosofico-esistenziali. L’elaborazione e la contaminazione digitale coinvolge prevalentemente le opere  realizzate con le tecniche tradizionali piuttosto che le immagini catturate digitalmente ed elaborate al computer. La poetica  dell’attimo creativo, si trasferisce per osmosi all’elaborato digitale conservandone, inalterato, il DNA creativo. Il sincretismo segnico e cromatico tra passato e futuro diviene riflessione sul dinamismo dello spazio che si proietta in una inesauribile espansione ove la nostra mente, assistita dall’elaborato matematico, si arricchisce di poetiche in cui il finito e l’infinito si alternano  tra razionalità e mistero.

Nel 2003 fonda  la Gheoart , il cui portale www.gheoart.org, animato dalla sensibilità di molti altri artisti, urla all’indifferenza verso le tematiche degli sconvolgimenti climatici.

Nel 2010 entra a far parte del “Il Metaformismo” che Giulia Sillato, storico dell’arte di scuola longhiana, ha individuato a seguito di una sistematica analisi del mondo dell’arte contemporanea italiana e straniera.

Soggetti: astrazione metaformale di matrice filosofico-psicoanalitica-esistenziale.

Tecniche: oltre alle tecniche classiche, retropittuta su plexiglass e Digital Art

Le sue opere sono state esposte negli U.S.A., in Inghilterra, in Germania, in Francia, in Spagna, in Svizzera oltre che in Italia.

Lucio Vitale in arte Luvit per le opere in plexiglass e per la Digital Art 

Spigolatura:
l’artista, coerentemente con il suo pensiero, ritiene che debbano sempre essere le opere a soffermare l’attenzione del visitatore e stimolare la sua riflessione, qualunque essa sia, ragion per cui la biografia viene condotta all’essenziale ed i percorsi espositivi, più o meno importanti, racchiusi in oltre 40 eventi con relativi attestati e riconoscimenti, tra cui:

1998 Expo Arte Roma
1998 Galleria Forum Interart Roma
1998 Centro Matisse Roma
1999 Galleria La Tartaruga Roma
1999 Feria International de Andalusia Granada (Spagna)
1999 Palazzo Esposizioni (r.garden) Roma
2001 Palazzo Ducale Revere (Mn)
2001 Biennale dell`Argentario Monte Argentario
2004 Forte Stella Monte Argentario
2005 Salette del Frontone Orbetello
2005 Complesso Bocca della Verità Roma
2008 Palazzo Pretorio Gubbio
2010 Caravaggio è sempre più con noi (1/7/-31/8) Porto Ercole
2010 Internazionale Italia Arte Torino
2010 Fiera Internazionale Forlì
2010/2011 Palazzo Ducale Urbino
2011 Museo Luciana Matalon Milano
2011 Fondazione De Nittis Barletta
2011 Palazzo Beltrani Trani
2012 L’Agostiniana di S.Maria del Popolo Roma
2012 Archivio Tavella Verona
2012 Museo del Mare Genova
2012 Palazzo della Guardia Verona
2013 Palazzo dei Capitani Malcesine sul Garda
2013 Castello Scaligero Malcesine sul Garda
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