Gli psicologi sociali che studiano la dissonanza cognitiva sono interessati al modo in cui abbiamo a che fare con due pensieri che si contraddicono l’uno con l’altro. E’ interessante il modo in cui affrontiamo questa contraddizione e come la dissonanza cognitiva porti a errori sistematici. Quando dobbiamo decidere la nostra visione su di un punto controverso entra in gioco la dissonanza cognitiva, dimentichiamo come stanno le cose realmente e le sostituiamo con delle nostre teorie e i ricordi che più si adattano ad esse. Credere alle nostre bugie in alcuni casi può essere molto pericoloso!
La condizione necessaria perché due elementi siano in relazione dissonante è che siano pertinenti tra loro, che cioè sia presente qualcosa che li colleghi, che interagiscano tra loro e che abbiano significato uno per l’altro, anche se verificare una di queste condizioni o il suo contrario non sempre nella vita pratica è di facile attuazione. Il momento in cui maggiormente si concretizza la relazione tra mondo interno ed esterno è quello in cui si prendono le decisioni.
La dissonanza è una inevitabile conseguenza delle decisioni ed in particolare quando: ci si trova impegnati in un comportamento contrastante con le proprie opinioni o atteggiamenti o quando ci si trova di fronte ad un fatto compiuto e non vengono confermate le aspettative sulle quali si era finalizzata un’azione, oppure quando si viene esposti ad informazioni discordanti con le proprie.
Si è osservato che l’insorgenza della dissonanza è sempre legata ad un coinvolgimento personale molto stretto. Si insiste, così, sull’autostima chiamata in causa da tali fenomeni e sul concetto di sé come caratteristica di fondo nella dissonanza. In definitiva la produzione di stati di dissonanza è in stretta connessione con tutte quelle situazioni post-decisionali in cui la persona si sente responsabile direttamente delle sue azioni e delle conseguenze che ne derivano.
Luvit, che predilige elaborare le sue opere nella considerazione della psicologia individuale e collettiva, rappresenta il fenomeno della dissonanza documentando sia la consonanza rappresentata nella campitura a sinistra, sia il momento dubitativo rappresentato con la lacerazione verticale a cui consegue la dissonanza rappresentata nella campitura di destra.
